Roma, 10 maggio 2019 – “Ci sono infortuni sul lavoro che non ricevono attenzione mediatica, come se fossero una ‘naturale’ conseguenza del lavoro, eppure le tragedie che lasciano dietro di loro sono altrettanto ingiustificate e inaccettabili, ma solo noi che ci siamo passati sappiamo quanto dolore provocano nelle famiglie alle quali ci stringiamo e offriamo tutto il nostro supporto – dichiara il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni – ben consapevoli delle gravi difficoltà in cui si ritrovano all’indomani di questi incidenti”.
“I morti di queste ultime 48 ore, che peraltro potrebbero purtroppo aumentare, riguardano lavoratori tra i 21 e i 65 anni ma, quello che ci lascia sgomenti, è la reiterazione delle modalità di accadimento e il fatto che si confermino sempre gli stessi settori o ambiti lavorativi – aggiunge il Presidente dell’ANMIL – dimostrando che l’esperienza e la consapevolezza dei rischi non ci insegnano nulla”.
“Il nostro auspicio è che, in generale, le indagini sulle causa e gli accertamenti di responsabilità come pure la giustizia avvengano in tempi rapidi perché anche questi diventino un segnale di riguardo e di interesse verso un tema che non ci vede uniti in una battaglia comune”, sottolinea Bettoni.
“Al di là di ogni retorica è necessario che si avviino al più presto iniziative concrete per invertire questa tendenza che non sembra voler segnare battute d’arresto – conclude il Presidente dell’ANMIL – ed è innegabile che un impulso forte e deciso di governo e istituzioni potrebbe tradursi in un rinnovato impegno civile e sociale in grado di dare risultati concreti”.
Dati_Italia_anno 2018
Dati_Italia gennaio marzo 2019
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