È di pochi giorni fa la notizia che il GUP di Napoli dott.ssa Alessandra Ferrigno ha confermato il rinvio a giudizio del magnate svizzero Stephan Schmydheiny per omicidio volontario con dolo eventuale, accogliendo le tesi dei sostituti procuratori Anna Frasca e Giuliana Giuliano nel filone napoletano del processo Eternit Bis, che hanno dimostrato la prosecuzione per anni delle attività produttive nella fabbrica, nonostante fosse ormai certo che l’esposizione all’amianto porti alla formazione di tumori ai polmoni.
Dopo lo stop del GUP di Torino e della Cassazione alla contestazione di omicidio volontario a carico dell’ex AD della Eternit, il reato era stato, come noto, derubricato in omicidio colposo e il procedimento penale spacchettato tra le varie procure di competenza territoriale (Torino, Vercelli, Napoli e Reggio Emilia) dei vari stabilimenti di produzione; la Procura di Napoli, tuttavia, ha di nuovo coraggiosamente contestato al magnate svizzero il reato di omicidio volontario con dolo eventuale, e nei giorni scorsi ne ha ottenuto il rinvio a giudizio.
L’Avv. Massimiliano Gabrielli, che rappresenta l’ANMIL nel processo partenopeo, ha commentato con estrema soddisfazione questa decisione: “Un ringraziamento al coraggio della Procura di Napoli per non essersi appiattita su una ipotesi accusatoria più facile; la nostra associazione dopo esser stata ammessa come parte civile all’udienza preliminare si è battuta molto per questo risultato, e proseguirà anche in dibattimento nella sua azione a tutela degli interessi diffusi dei lavoratori alla salvaguardia dell’ambiente di lavoro contro i rischi professionali, ed allo scopo di contribuire nell’affermazione del fondamentale principio di diritto per il quale, ogni volta che una azienda espone consapevolmente i propri dipendenti ad un grave rischio per la salute, si deve parlare di reati dolosi e non colposi.”
Anche il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni ha espresso tutta la propria soddisfazione per “questo primo, ma importante risultato, raggiunto grazie anche alla nostra presenza come ANMIL sia nel processo di provenienza che nella fase in Cassazione, ed al costante impegno dei nostri avvocati che si battono quotidianamente in aula per vedere riconosciuti i diritti di quanti ancora perdono la vita a causa del lavoro”.
Il processo inizierà il 12 aprile 2019 davanti alla seconda sezione della Corte di Assise di Napoli, e si occuperà delle centinaia di morti per mesotelioma pleurico provocato dall’inalazione di amianto negli stabilimenti Eternit e trasmessi persino alle loro famiglie per le patologie correlate all’asbesto e l’ANMIL sarà ancora una volta al loro fianco.
Pubblicato il 6 febbraio 2019