25 luglio 2023 – Dopo una lunga battaglia legale, durata quasi sei anni, arrivano le prime condanne per la tragedia del primo settembre 2017 a Lucca, quando due operai, Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, dipendenti della Cooperativa Agraria Morelli, precipitarono da un’altezza di dieci metri a causa del cedimento del braccio meccanico del carrello elevatore, della ditta modenese Oil & Steel, su cui lavoravano per montare i portalumini sulle facciate di palazzo Pretorio in vista della processione di Santa Croce.
Sulla vicenda ANMIL ha voluto costituirsi parte civile, attraverso gli Avv.ti Eugenia Girardi e Massimiliano Parisi, proprio per rafforzare la giustizia nei confronti delle due vittime e sostenere le loro famiglie.
Il Tribunale di Lucca ha condannato, con rito abbreviato, ad un anno e 2 mesi, Marco Milesi, allora amministratore delegato della ditta di Modena costruttrice della piattaforma il cui braccio cedette all’improvviso facendo cadere al suolo i due operai.
Insieme a lui avevano chiesto il rito abbreviato anche Silvano Nannetti e Sergio Rossi, responsabili della ditta Art e Campenterche fornì il braccio meccanico alla Oil & Steel ed eseguì le saldature. Per entrambi è arrivata l’assoluzione, come richiesto dal pubblico ministero titolare delle indagini Elena Leone.
Non luogo a procedere, invece, per Giuliano Bicchi e Francesco Corrado, che all’epoca dei fatti erano rispettivamente direttore generale e membro del Cda dell’Istituto di Certificazione Europea Spa, organismo che si occupa di ispezionare e certificare i mezzi elevatori, ai quali il pm aveva contestato di non aver verificato la presenza dei requisiti essenziali di sicurezza.
Il giudice ha inoltre rinviato a giudizio Fosco Celi e Paolo Balugani, rispettivamente presidente del cda della Oil & Steel dal 2007 al 2009 (successore di Milesi) e amministratore delegato, nonché responsabile della verifica della conformità dei progetti delle piattaforme e prevenzione infortuni, che hanno invece deciso di difendersi con rito ordinario.
Per loro quindi il processo continua dinanzi al Tribunale di Lucca in composizione monocratica, Giudice dott.ssa Lidia Genovese, con udienza fissata per il prossimo 15 dicembre.
Il punto principale su cui si è svolta e si svolgerà ancora la battaglia legale è quello della saldatura sul braccio meccanico dove si verificò il cedimento. Per l’accusa la saldatura non solo era stata fatta male, ma non doveva neppure esserci: il calore avrebbe provocato infatti un rimpicciolimento dello spessore della lamiera. Le difese sostengono che nessuna disposizione in merito sia stata violata.
Le famiglie dei due operai hanno già raggiunto un accordo risarcitorio con le compagnie assicurative delle aziende coinvolte, pertanto sono fuori dal processo che andrà avanti con l’unica parte civile rimasta, ossia la nostra Associazione, ma rispettiamo pienamente la volontà delle due famiglie cui va il nostro pieno supporto per ogni eventuale necessità.
Luminara: una condanna e due rinvii a giudizio
