Processo azienda Montefibre: ANMIL ammessa come parte civile A cura dell'Ufficio Affari legali ANMIL

Roma, 23 aprile 2019 – È dei giorni scorsi la notizia che il Giudice Donatella Banci Buonamici del Tribunale di Verbania ha rigettato la richiesta di esclusione dell’ANMIL dal processo contro i vertici della Montefibre presentata dalla controparte.
All’udienza del 15 aprile u.s., l’avvocato di uno degli imputati aveva infatti presentato note difensive a sostegno della richiesta di esclusione della parte civile ANMIL dal processo, assumendo la mancanza in capo all’ANMIL appunto dei requisiti specifici elaborati dalla giurisprudenza e necessari per il riconoscimento della legittimazione al giudizio in capo all’ente esponenziale: ossia la pertinenza diretta ed immediata del danno patito rispetto allo scopo, l’operatività concreta, stabile, continua ed apprezzabile dell’ente, la preesistenza temporale dell’interesse associativo asseritamente leso, la significativa rappresentanza a livello di iscritti, ed infine la connessione ed aderenza al territorio.
L’Avv. Dalla Chiesa, che rappresenta ed assiste ANMIL, ha naturalmente impugnato e contestato le note avverse, assumendone l’infondatezza ed insistendo per l’ammissione, ritenuti sussistenti i presupposti di legittimazione attiva come ampiamente documentato nell’atto di costituzione.
Il Giudice, a scioglimento della riserva assunta nel corso dell’udienza per valutare l’accoglibilità della richiesta di esclusione, ha dunque emesso ordinanza di ammissione di ANMIL come parte civile, ritenendo “configurabile come prospettabile il danno derivante dalla lesione del diritto soggettivo inerente allo scopo associativo perseguito” e ciò sulla scorta del seguente ragionamento.
Anzitutto, il Giudice ha premesso gli enti esponenziali, come ANMIL, “possono costituirsi parte civile qualora anche nei loro confronti si possa individuare la condizione di danneggiati dal reato”, sul fondamento del “diritto degli stessi alla tutela del loro patrimonio o al perseguimento dei loro scopi statutari”.
Ancora, ad avviso del Giudice, la costituzione di parte civile è ammessa “non soltanto quando il danno riguardi un bene su cui si vanti un diritto patrimoniale ma più in generale quando il danno coincida con la lesione di un diritto soggettivo come avviene nel caso in cui sia offeso l’interesse perseguito da un’associazione in riferimento ad una situazione storicamente circostanziata, da essa associazione assunta nello statuto a ragione stessa della propria esistenza ed azione, come tale oggetto di un diritto assoluto ed essenziale dell’ente a causa dell’’immedesimazione fra il sodalizio e l’interesse perseguito”.
Nella fattispecie, il Giudice ha rilevato come ANMIL sia un ente che opera da più di 70 anni, perseguendo, tramite strutture dislocate su tutto il territorio nazionale, scopi di rappresentanza, assistenza morale e materiale delle vittime di infortunio sul lavoro o malattia professionale e loro familiari, nonché dei lavoratori esposti ai rischi professionali come singoli e come categoria.
Inoltre, nell’ordinanza si da atto di come l’attenzione verso il problema amianto sia diventata maggiore negli ultimi anni unitamente alla presa di consapevolezza dei danni che l’uso di tale materiale sta provocando a coloro che lo hanno utilizzato e a coloro che comunque ne sono venuti a contatto: e tanto basta per spiegare il fatto che ANMIL abbia organizzato alcune iniziative sul tema maggiormente negli ultimi anni.
In conclusione, il Giudice ha ritenuto ammissibile la costituzione di parte civile di ANMIL assumendo che “l’ente dalla sua costituzione persegue interessi coincidenti con quelli asseritamente lesi dai fatti oggetto del presente giudizio, ed ha svolto in un lungo arco temporale un’attività non solo nazionale ma anche locale di tutela delle vittime e dei familiari anche di coloro che si sono ammalati a causa delle malattie professionali tra cui necessariamente quelle conseguenti all’inalazione di amianto”.
L’ANMIL ancora una volta entra a buon diritto come parte civile in un processo penale a tutela delle vittime degli incidenti sul lavoro.