Montefibre Quater: il processo si avvia alla conclusione

Roma, 30 maggio 2022 – Si avvia alla conclusione anche il processo Montefibre quater, iniziato nel 2018, e che ricordiamo intende appurare eventuali responsabilità degli ex dirigenti dello stabilimento “Rhodiatoce – Montefibre” di Verbania ancora in vita Ceriani, Mazzanti, Poletti, Quaglieri, Vannini, in merito alla violazione delle normative su igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro nel periodo della loro reggenza.
L’ANMIL è parte del processo rappresentata e assistita dall’Avv. Dalla Chiesa che si è battuto con fermezza in aula avverso la richiesta di esclusione dal giudizio presentata dalla controparte riuscendo ancora una volta ad ottenere un’ordinanza di ammissione di parte civile dell’Associazione in un processo penale a tutela delle vittime di infortuni sul lavoro o malattie professionali.
Le accuse per tutti gli imputati sono di omicidio colposo e lesioni colpose nei confronti di lavoratori che, tra gli anni ’70 e ’80, sono morti o si sono ammalati a causa dell’amianto. In particolare per la Procura la pessima gestione del rischio amianto nello stabilimento avrebbe causato l’insorgere di numerose patologie asbesto correlate (placche pleuriche, asbestosi, tumore del polmone, mesotelioma pleurico) tra gli ex lavoratori.
Sono diversi i procedimenti giudiziari che hanno riguardato casi di morti e lesioni fra i lavoratori esposti all’amianto negli anni ’70 ed ’80 presso l’azienda piemontese Montefibre di Verbania Pallanza riservato alla produzione delle fibre poliammidiche, in particolare del nylon 6,6.
Nell’azienda dunque non si produceva amianto o manufatti in amianto; tuttavia il minerale era presente come materiale di coibentazione nei macchinari della lavorazione del nylon, le cui componenti potevano raggiungere temperature molto alte.
Purtroppo, a causa di questa ‘contaminazione’, prima della Legge 257 del 1992, che ha bandito l’amianto nei vari comparti industriali e non in Italia, i lavoratori sono stati oggetto di possibile esposizione all’asbesto.
Molti infatti degli ex lavoratori della Montefibre hanno sviluppato negli anni le malattie tipiche dell’esposizione alle fibre di amianto: asbestosi, tumore del polmonemesotelioma pleurico, tumore della vescica, placche pleuriche.
In particolare, anche nel corso di questo Processo Montefibre IV, si sono riproposte, com’era ampiamente prevedibile, una serie di problematiche già emerse nel corso dei precedenti Processi Montefibre (I, II e III), sia in fase di merito (primo e secondo grado) che in quella di legittimità (Montefibre I e II) riguardanti: la titolarità in capo agli imputati di una posizione di garanzia; la sussistenza di inquinamento ambientale nello stabilimento di Verbania Pallanza; la derivazione delle asbestosi dall’esposizione all’amianto subita dai lavoratori presso tale stabilimento; la condotta obiettivamente colposa degli imputati; la loro rimproverabilità per essere gli eventi prevedibili ed evitabili.
I precedenti giudizi si sono conclusi con l’assoluzione di tutti gli imputati. Si attende entro la fine dell’anno anche la sentenza del processo quater che arriverà al termine della discussione, iniziata con la requisitoria del pubblico ministero e che proseguirà con le conclusioni delle parti civili e delle difese. Solo all’ora capiremo se la magistratura si pronuncerà con una sentenza in linea con le precedenti decisioni oppure ci sarà un’inversione di marcia.