Roma, 18 febbraio 2021 – Dal report statistico pubblicato dall’Istituto, emerge anzitutto come, dividendo l’intero periodo di osservazione in tre intervalli – primo lockdown (fino a maggio 2020 compreso), post-lockdown (da giugno a settembre 2020) e seconda ondata (ottobre 2020-gennaio 2021) – siano individuabili evidenti differenze in termini di incidenza del fenomeno. Per l’insieme dei settori della sanità, assistenza sociale e amministrazione pubblica emerge ad esempio una progressiva riduzione dell’incidenza delle denunce tra le prime due fasi e una risalita nella terza, mentre in altri settori, con la graduale ripresa delle attività, in particolare nel periodo estivo, il trend è aumentato tra le prime due fasi ed è andato calando nella terza.
Le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto al 31 gennaio sono 147.875, vale a dire 16.785 in più rispetto al mese precedente (+12,8%), mentre i decessi sono 461 (+38 rispetto al 31 dicembre), cioè circa un terzo del totale dei decessi denunciati dal gennaio 2020. A differenza del complesso delle denunce, i casi mortali continuano ad essere concentrati soprattutto nella prima ondata della pandemia: il 72,9% dei decessi da Covid-19 denunciati all’Istituto, infatti, sono avvenuti nel trimestre marzo-maggio 2020, con un picco del 40,8% nel solo mese di aprile 2020.
Passando alla divisione per genere, i contagi riguardanti lavoratrici sono pari al 69,6% e salgono al 70,4% per i casi avvenuti in gennaio. L’età media dei contagiati dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni (59 per i casi mortali). Il 42,1% delle infezioni di origine professionale denunciate riguarda la classe 50-64 anni.
L’analisi territoriale mette in luce una distribuzione delle denunce del 45,6% nel Nord-Ovest (prima rimane la Lombardia, con il 27,1%), del 23,9% nel Nord-Est (Veneto 10,4%), del 14,2% al Centro (Lazio 5,9%), dell’11,8% al Sud (Campania 5,4%) e del 4,5% nelle Isole (Sicilia 2,9%). A livello provinciale, le città con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (10,5%), Torino (7,2%), Roma (4,7%), Napoli (3,8%), Brescia, Varese e Verona (2,7%). Ancor più forte il dislivello territoriale se si prendono in considerazione i soli casi mortali: la percentuale del Nord-Ovest sale infatti al 48,9% del totale (prima la Lombardia con il 35,4%), mentre il Sud con il 20,8% dei decessi (contro l’11,8% riscontrato sul complesso delle denunce) precede il Centro (14,3%), il Nord-Est (11,7% rispetto al 23,9% del totale delle denunce) e le Isole (4,3%). Le province che contano più decessi dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo (9,5%), Milano (8,9%), Napoli (6,9%), Roma (6,1%) e Brescia (5,6%).
Infine, a livello settoriale, sanità e assistenza sociale mantengono l’amaro primato, con il 68,8% del totale delle denunce e il 25,9% dei decessi codificati.
Per approfondire:
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-scheda-tecnica-contagi-covid-31-gennaio-2021.pdf
560418 912764I really like reading by way of and I believe this web site got some genuinely utilitarian stuff on it! . 339090
431304 760415Thank you for your data and respond to you. auto loans westvirginia 36145
866174 584635The certain New york Diet can be an highly affordable and versatile eating much better tool built for time expecting to loose fat along with naturally maintain a healthful every day life. la weight loss 730229