Roma, 13 maggio – In un periodo reso complicato dalla pandemia da Covid-19, l’INAIL sceglie di puntare sul concetto di “ripartenza”, prioritario per il Paese e determinante per le vittime di infortuni sul lavoro, attraverso una campagna informativa sulle misure di sostegno predisposte per garantire il reinserimento professionale delle persone con disabilità da lavoro. L’iniziativa si propone anche di evidenziare l’utilità dell’accesso a queste misure per i datori di lavoro, che possono procedere all’adeguamento degli ambienti e delle postazioni di lavoro o attivare processi di riqualificazione professionale, venendo incontro alle esigenze dei lavoratori infortunati e aumentandone allo stesso tempo la produttività.
Lo slogan che accompagna l’iniziativa – “Con Inail, ricomincio dal mio lavoro” – è un riferimento esplicito all’importanza del reinserimento professionale nel loro percorso di ritorno alla vita sociale, ma richiama anche il nuovo inizio che attende il Paese nel suo complesso, alle prese con le conseguenze sanitarie ed economiche dell’emergenza Covid-19, di cui proprio i disabili rischiano di pagare il costo più alto.
“Dopo le grandi difficoltà causate nell’ultimo anno dalla pandemia – sottolinea il presidente dell’Istituto, Franco Bettoni – adesso, con il via libera del governo alla graduale ripresa delle attività economiche e sociali, è stato intrapreso il cammino per la ripartenza. Proprio per questo abbiamo pensato che fosse il momento giusto per tornare a parlare di ritorno al lavoro e, in particolare, di ritorno al lavoro delle persone con maggiori fragilità, le persone con disabilità”. Il tema, aggiunge Bettoni, “è peraltro una delle priorità trasversali del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal governo, che punta sul programma Next Generation EU per rimuovere i fattori economici, sociali e infrastrutturali che incidono negativamente sulla vita dei disabili. Nel documento inviato alla fine di aprile alla Commissione europea, è precisato che nell’ambito della riforma delle politiche attive del lavoro e della formazione professionale, alla quale sono stati destinati 4,4 miliardi di euro per il triennio 2021-2023, un’attenzione specifica sarà dedicata proprio all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità”.
Per garantire la continuità lavorativa o l’inserimento in una nuova occupazione dei propri assistiti con disabilità causate da infortuni sul lavoro o malattie professionali, l’Inail da alcuni anni ha predisposto apposite misure che prevedono il sostegno alla realizzazione di progetti personalizzati di reinserimento lavorativo, elaborati da equipe di personale specializzato o proposti dai datori di lavoro, con un finanziamento che per ciascun progetto può arrivare fino a un massimo di 150mila euro. Nello specifico, fino a 135mila euro sono destinati a interventi per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’adeguamento e l’adattamento delle postazioni di lavoro, mentre per la formazione finalizzata alla riqualificazione professionale dei lavoratori che cambiano mansione in seguito a un infortunio o a una malattia professionale è fissato un tetto di 15mila euro. Per assicurare la conservazione del posto, inoltre, l’Inail rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione corrisposta al disabile da lavoro nel periodo che intercorre tra la data di manifestazione della volontà di attivare il progetto personalizzato fino alla sua realizzazione, per un periodo massimo di un anno.
Un racconto a più voci con i beneficiari degli interventi nel ruolo di testimonial. Testimonial della nuova campagna di comunicazione dedicata ai progetti di reinserimento lavorativo dell’Istituto, che proseguirà per circa un mese su radio, tv, stampa, web e social media, sono alcuni assistiti Inail che negli ultimi anni hanno beneficiato di questi interventi personalizzati. Come il pasticciere Christian Casiraghi, che dopo un grave incidente stradale avvenuto nel 2017 mentre rientrava a casa dal lavoro, con un progetto di reinserimento lavorativo ha potuto riprendere la propria attività in autonomia, grazie al riadattamento degli spazi del suo laboratorio, che gli consentono di muoversi agevolmente malgrado una protesi a una gamba. O l’imprenditrice agricola Ivana Giancamilli, vittima di una grave patologia alla schiena per cui ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico, alla quale è stato fornito un nuovo trattore con cabina ammortizzata e sedile pneumatico, in grado di attenuare le vibrazioni. Nei prodotti realizzati, che comprendono due spot audio e video di 30 secondi e altri contenuti editoriali più estesi, è presente inoltre la testimonianza di datori di lavoro, altre figure aziendali e componenti delle equipe multidisciplinari Inail che hanno seguito i progetti di reinserimento lavorativo. Il risultato è un racconto a più voci che mette insieme punti di vista diversi, accomunati dal perseguimento dello stesso obiettivo.
Il reinserimento lavorativo al centro della nuova campagna di comunicazione dell’INAIL "a cura dell'Ufficio Servizi Istituzionali e Legali"
