Con preoccupazione e profonda perplessità l’ANMIL apprende la decisione della Corte di Appello di Genova di assolvere il pilota del Jolly Nero e in particolare di confermare l’assoluzione del responsabile all’armamento della società Messina di Navigazione proprietaria ed armatrice del portacontainer che urtò la Torre facendola crollare ed uccidendo così 9 lavoratori presenti nella struttura per svolgere i loro compiti professionali.
Nonostante l’appello infatti della Procura della Repubblica avverso l’assoluzione di quell’imputato indicato come il maggior responsabile del disastro avvenuto il 7 maggio 2013, la Corte di Genova ha ritenuto di poterne confermare l’assoluzione, avallando così di fatto la criminale politica del risparmio sulla sicurezza adottata, sempre più spesso, da troppi imprenditori che invece di provvedersi alla sicurezza preferiscono rischiare qualche incidente che poi si ripercuote inevitabilmente sull’incolumità dei lavoratori.
Il Jolly Nero era una vecchia portacontainer degli anni ‘70 poi ristrutturata negli anni ‘90 ancora equipaggiata con un motore obsoleto che già si era fermato in altre occasioni e, quindi, non era più evidentemente in grado di poter navigare in sicurezza. Infatti il Jolly Nero, proprio perché il suo vecchissimo motore si spense ancora una volta in fase di manovra, non poté evitare di far cozzare la nave (lunga 230 metri) contro la fragilissima struttura adibita a torre di controllo del Porto di Genova facendola crollare.
L’imputato responsabile degli armamenti era quello che avrebbe dovuto occuparsi delle verifiche sulla funzionalità del motore del Jolly Nero ma le politiche di risparmio evidentemente prevalsero sulla correttezza dei propri compiti che avrebbero dovuto essere tesi principalmente alla sicurezza dei lavoratori. La stessa società armatrice fu condannata per le violazioni commesse in relazione alla sicurezza sul lavoro ai sensi del D. L.vo 231/2001 e l’assoluzione del suo responsabile agli armamenti evidentemente stride con il resto della decisione.
Il Pubblico Ministero e i difensori di alcune parti civili si opposero a quell’assoluzione con il loro atto di appello ma la Corte evidentemente non ha recepito la gravità della condotta dell’imputato che invece ha assolto, per cui ora non si può che contare sul ricorso in Cassazione contro la decisione di Genova, atto già preannunciato dal Procuratore Generale presente al processo di appello.
L’ANMIL da parte sua è presente in qualità di parte civile attraverso gli Avvocati Bulgheroni, Guarini, Gabrielli e Amoruso direttamente nel secondo processo ora in corso per il crollo della Torre Piloti di Genova teso al riconoscimento delle responsabilità penali delle autorità portuali per aver colpevolmente posizionato la Torre, senza alcuna protezione, in un punto del porto dove le maxi navi da crociera e da carico eseguono le loro manovre, dal momento che le responsabilità del disastro non si fermano a quelle dell’equipaggio del Jolly Nero.
Si confida dunque che l’esito finale dei processi faccia emergere realisticamente tutte le responsabilità penali di una strage annunciata e ANMIL sarà anche questa volta in trincea a difendere i diritti calpestati dei lavoratori.