Dati Inail: infortuni e malattie nel Commercio

8 luglio 2022 – L’Inail ha pubblicato un’analisi fenomenologica degli infortuni e delle malattie professionali nel Commercio in riferimento al quinquennio 2016-2020. Si tratta di un settore che in Italia occupa 3,4 milioni di addetti all’interno di circa un milione di imprese e che, durante l’emergenza pandemica, ha subito pesanti perdite: nel 2020, in effetti, le aziende del commercio al dettaglio hanno registrato un calo di 300mila unità, la maggior parte delle quali a causa del Covid-19.
Gli effetti del virus si riflettono anche sugli infortuni sul lavoro. Se dal 2016 al 2019 si è registrata una leggera flessione delle denunce di infortunio (-3,3%), la riduzione nel 2020 è del 25,6% rispetto all’anno precedente.
Riguardo alle tipologie occorse, nel 24% dei casi si tratta di infortuni in itinere (nel tragitto casa-lavoro), mentre il restante 76% si riferisce ad infortuni verificatisi in occasione di lavoro. Negli infortuni in itinere, la distribuzione in base al sesso è similare (48% riferito ai maschi e 52% riferito alle femmine). Diversamente, gli incidenti avvenuti sul lavoro interessano soprattutto gli uomini (69%).
Riguardo i casi indennizzati, nel 36% dei casi si tratta di incidenti che interessano gli arti superiori, seguiti da quelli riguardanti gli arti inferiori (26%), la colonna vertebrale (15) e la testa (13%). Si tratta soprattutto di lussazioni, distorsioni e distrazioni (29%) o di contusioni (28%), ferite (22%) e fratture (16%).
Si registra un calo anche tra le malattie professionali. Nel 2020, infatti, si è registrato un -11,4% rispetto al 2016 e un – 21% rispetto al 2019. L’Inail, tuttavia, evidenzia che il calo può essere stato fortemente condizionato dalla pandemia, che ha ostacolato la presentazione delle denunce di malattia. Un indicatore in questo senso è la recrudescenza del fenomeno riferita al 2021.
In linea generale, il Commercio si posiziona al terzo posto per numero di denunce, dietro alle Costruzioni e alla Manifattura. La stragrande maggioranza delle denunce ha riguardato i lavoratori della vendita all’ingrosso (7 casi su 10), seguiti da coloro che sono occupati nella vendita e riparazione di autoveicoli e motocicli (29,4%).
I principali fattori di rischio risultano essere le posture scorrette, l’esposizione ai rumori, il contatto con sostanze irritanti, l’inalazione di polveri e fibre e lo stress lavoro-correlato. In effetti, quasi tre denunce su quattro (74%) sono a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo a causa di posture scorrette, della movimentazione manuale dei carichi e dei movimenti ripetitivi. Un numero consistente di denunce riguarda poi le patologie del sistema nervoso (14%), con particolare riferimento alla sindrome del tunnel carpale e a quelle dell’orecchio (circa 5%), spesso causate dai macchinari e dalla musica trasmessa nei punti vendita.
È importante evidenziare che la tariffa dei premi Inail si è adeguata alle innovazioni che hanno caratterizzato il settore negli ultimi anni. Sono stati infatti ampliati i riferimenti classificativi in risposta ai mutamenti organizzativi. Tra le principali novità, è stata semplificata la voce di tariffa riferita alle operazioni di cassa ed è stata eliminata “la distinzione tra “commercio al dettaglio” e “commercio all’ingrosso” a favore dell’introduzione di un nuovo criterio, che differenzia il rischio assicurato in base alle attrezzature utilizzate, in particolare distinguendo in funzione dell’utilizzo o meno di “attrezzature motorizzate di movimentazione merci””. È stato poi introdotto uno specifico riferimento per le ditte che esercitano il commercio attraverso i distributori automatici in sede fissa.

(Fonte: Inail, 14 luglio 2022)