Bettoni (ANMIL): ancora morti sul lavoro assurde e inaccettabili a Rieti mentre il bilancio 2018 degli Open Data INAIL aggiornato a ottobre fa rilevare un aggravamento degli incidenti mortali denunciati
“Di fronte a simili tragedie restiamo sgomenti perché sappiamo bene che il corpo dei vigili del fuoco rappresenta una tra le categorie più a rischio che si adopera per garantire l’incolumità di tutti i cittadini – prosegue Bettoni – e sono eroi sconosciuti che ogni giorno salvano e proteggono vite senza fare notizia”.
“Tuttavia – spiega il Presidente dell’ANMIL – questo ennesimo gravissimo evento ci dà modo di ricordare la gravità degli infortuni lavorativi, un fenomeno che non accenna a diminuire, come rilevato dagli Open Data INAIL, i cui dati evidenziano che nei soli primi 10 mesi del 2018 sono morti ben 945 lavoratori, vale a dire 81 in più rispetto agli 864 segnalati nello stesso periodo nel 2017 (con un saldo del +9,4%) e, nel solo mese di ottobre, gli esiti mortali segnalati quest’anno sono stati 68, ovvero 11 in più rispetto ai 57 dello stesso mese nel 2017. Ma anche le statistiche relative agli infortuni lavorativi nel loro complesso, riguardanti sempre i primi 10 del corrente anno, indicano un aumento seppure in misura molto più contenuta (+0,2%), rilevando incrementi in particolare modo nelle fasce di età fino a 29 anni (+4,1) e tra i 60 e i 69 anni (+5,8%). A tale proposito, non possiamo non sottolineare che questi numeri, sono inferiori rispetto alla realtà poiché non contano circa 2 milioni di lavoratori, tra cui proprio i vigili del fuoco, che mancano all’appello dell’Istituto in quanto assicurati con altri enti”.
“Siamo vicini alle famiglie di tutti i lavoratori implicati nella tragedia – conclude il Presidente Bettoni – perché sappiamo fin troppo bene che a causa di un infortunio la vita può cambiare improvvisamente e, pertanto, siamo pronti a offrire il nostro pieno supporto”.