20 settembre 2022 – È stato pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il XII Rapporto annuale ‘Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia’ relativo all’anno 2021.
In linea generale, nel periodo successivo alla crisi da Covid-19, la partecipazione dei migranti al mercato del lavoro italiano mostra segnali di miglioramento, vicini ai livelli pre-pandemici. Tuttavia, si registra un aumento delle famiglie di stranieri al di sotto della soglia di povertà.
La fotografia del 2021 rappresenta 2,3 milioni di lavoratori stranieri, che corrispondono al 10% degli occupati. Il tasso di occupazione si attesta al 57,8% (quello degli italiani è al 58,3%), mentre la disoccupazione è al 14,4%, rispetto al 9% registrato tra gli italiani. Questi indicatori, tuttavia, peggiorano in modo significativo sul versante delle donne.
La più alta incidenza di lavoro straniero si segnala negli Altri servizi collettivi e personali (ben il 34,3% del totale), in Agricoltura (18%), nelle Costruzioni (15,5%) e nel settore Alberghi e ristoranti (15,3%). Rispetto al 2020, anno “nero” della pandemia, le performance dei lavoratori migranti sono migliorate, registrando un +2,4% di occupati rispetto all’esiguo +0,6% riferito agli italiani. Diminuiscono inoltre gli stranieri inattivi, visto che quelli in cerca di occupazione sono aumentati dell’11,9% (contro il +1,3% degli italiani).
Tuttavia, non mancano le criticità. A peggiorare è soprattutto la situazione di povertà in cui riversano molte famiglie di soli stranieri. Il 30,6% di queste famiglie è in condizione di povertà assoluta, un dato molto lontano dal 5,7% riferito alle famiglie di soli italiani. Le famiglie con stranieri – solo il 9% delle famiglie in Italia – pesano per il 31,3% sul totale delle famiglie povere.
(Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 19 settembre 2022)