15 marzo 2023 – “La volontà politica di aggredire quella che è oggi la seconda causa di mortalità in Italia e risente di norme sospese è forte e bipartisan. Quando invece si dettagliano i provvedimenti prende il sopravvento, a volte, la retorica ed è molto importante prestare attenzione alla realtà dei fatti. Nel caso dell’implementazione del finanziamento del Piano Oncologico Nazionale, che è stato assicurato dall’emendamento a mia prima firma, e che garantisce per i prossimi 3 anni un finanziamento di ulteriori 10 milioni l’anno, in realtà si era già tentato nella discussione relativa al Bilancio, dove l’esigenza primaria era però quella di coprire l’aumento delle bollette dunque non si era trovato lo spazio che subito dopo, anche in accordo con il Ministro Schillaci, con il Milleproroghe, si è riuscito a trovare e realizzare. Una dotazione che si aggiunge ad un corpo di interventi per la lotta ai tumori in Italia iscritti nel Piano Oncologico”.
REGIONALISMO
“Il regionalismo, la modifica del titolo quinto è intervenuta in fine legislatura un po’ frettolosamente. Una disparità storica tra regioni del Nord, del Centro e del Sud certificata dalla somministrazione dei LEA (prestazioni sanitarie) ai cittadini che è totalmente imparziale. Un tema generale con il quale il Governo ha a che fare. Forse il regionalismo queste disparità le legge meglio”.
TUMORI PROFESSIONALI e limiti da parte dell’INAIL (Si riesce nel Piano Oncologico Nazionale a trovare uno spazio per i tumori professionali?)
“La nostra Commissione è quella competente per il controllo e l’indirizzo di tutto ciò che avviene nel mondo del lavoro, della sanità e degli affari sociali. Non mi sottraggo a portare avanti questa responsabilità. In questi giorni stiamo approvando il testo di legge che ri-istituisce la Commissione per la Sicurezza sul Lavoro. Ne abbiamo fatto già una prima lettura della relazione ed ho stabilito che a leggerla fosse il collega Tino Magni che non appartiene alla maggioranza né al centro destra dando volutamente un segnale di apertura a procedere in un modo condiviso. Io credo che stabilire un parallelismo tra morti sul lavoro per infortuni e morti per tumori professionali sia qualcosa che può iniziare ad entrare in campo anche se il rapporto di causa/effetto è differente e ci sono, ovviamente, diversi iter per dimostrare l’infortunio sul lavoro. La necessità di creare un parallelismo io la vedo e la Commissione deve allargare il concetto e garantire condizioni di vivibilità e ambientali per combattere in termini di prevenzione anche i tumori professionali. Il collega Magni che ho designato è nel Gruppo Misto ed appartiene ad una storia sindacale con la FIOM. Un collega che stimo ed apprezzo molto”.