Intervista all'autore del Monumento ai Caduti e agli Invalidi del Lavoro a Crevalcore

Intervista con L'autore da parte del Presidente Provinciale ANMIL di Bologna Ilario Fantini e del Consigliere provinciale e regionale Werber Poletti a Lucio Passarini scultore ed autore del Monumento inaugurato il 27 Maggio 2010 a Crevalcore in memoria dei Caduti nell'incidente ferroviario del 7-1-2005 che contò 17 vittime - iniziativa della SPI-CGIL effettuata col patrocinio della Regione Emilia Romagna e della provincia di Bologna

ANMIL) Come e quando nasce lo scultore Annibale Passarini detto Lucio? -
Lucio Passarini) E' una attività che ho iniziato quando sono andato in pensione; prima ho iniziato come operaio poi man mano sono divenuto direttore di stabilimento e ho vissuto in prima persona quelle che sono le problematiche di chi vive in fabbrica soprattutto quelle riguardanti la sicurezza
ANMIL) Cosa la ha spinto verso questa forma di espressione artistica?
LP) Il desiderio che avevo e che in parte ho coltivato già quando lavoravo di esprimermi attraverso questi manufatti artistici affrontando temi di carattere sociale come ha descritto bene una frase di don Ciotti "coniugare l'etica con l'estetica".
ANMIL) Quale o quali motivazioni hanno portato lei ed altre persone ad unirsi in questo Comitato che ha coinvolto il consiglio comunale di Crevalcore, lo SPI-CGIL, la Provincia di Bologna, la Cooperazione in alcune sue componenti a realizzare questo bel monumento dedicato alle morti sul lavoro?
LP) E' un tema sul quale c'è ancora molto da dire e soprattutto da fare; posso raccontare un esempio emblematico raccolto in una discussione tra i titolari di una azienda con altre persone dove si diceva che i lavoratori si procurano gli incidenti appositamente per lucrare una rendita di invalidità......questa frase mi ha sconvolto e fatto riflettere, spero comunque siano molto pochi i datori di lavoro che ragionano in questi termini; comunque la strada da fare è ancora molto lunga e bisogna percorrerla in ogni modo possibile per fare prendere coscienza anche a persone come queste cosa significano dolore e sofferenza. Basta pensare che i morti che produce la criminalità non arrivano nemmeno alla metà dei caduti sul lavoro.
ANMIL) Cosa ha voluto rappresentare con la struttura artistica del monumento e quale significato attribuisce alle forme volute di questa opera? Quel corpo senza arti superiori e inferiori, senza volto, (volto che poteva rappresentare sofferenza e dolore) ma con due importanti ali sulle spalle.
LP) Naturalmente questa cosa nasce da un'emozione; un'emozione causata da eventi terribili quali l'incidente ferroviario di Crevalcore, l'incidente della Tyssen-Krupp poi ogni giorno si sentono dei numeri ma dietro quei numeri ci sono delle persone e già questo suscita emozioni che prendono forme che inducono ulteriori riflessioni che ispirano immagini e suoni. Rifacendoci ai dati statistici gli organi maggiormente colpiti da incidenti sul lavoro sono gli arti e il capo; molto spesso nella percezione comune le ali rappresentano un angelo ma questo non è un angelo: le ali indicano anche imprese degne di lode così come il lavoro e indicano anche un messaggero e il messaggio è nella memoria e nella consapevolezza del sacrificio di questi lavoratori a significare che è giusto che questo messaggio prenda il volo e non si fermi là dove è stato collocato. Oltre all'immagine scolpita abbiamo voluto che il monumento in un qualche modo parlasse ed è stata quindi inserita una serie di poesie che vengono recitate girando intorno al monumento dove c'è un sensore di prossimità. La notte i colori cambiano di intensità e tonalità dando al soggetto un impatto visivo molto forte.
ANMIL) A proposito del testo sonoro era già previsto nel piano di costruzione o è stato aggiunto in secondo momento?
LP) E'stato aggiunto in un secondo momento per l'evoluzione di una idea che inizialmente prevedeva il solo suono di una campana poi ho pensato che bisognava parlare dell'argomento quindi ho coinvolto un amico attore che compone testi teatrali, persona molto sensibile che ha scritto due poesie tratte dalla cronaca.
ANMIL) E' soddisfatto del risultato visivo ottenuto con l'opera?
LP) Abbastanza, non sono mai completamente convinto quando finisco una cosa perchè penso si possa sempre migliorare.
ANMIL) Durante la cerimonia al teatro è stato proiettato uno spezzone di filmato (ancora da terminare) che tratta delle morti sul lavoro dove lei è parte attiva. L'idea è sua o del regista Niccolò Manzolini e come si è sviluppata?
LP) Beh ognuno ha i suoi ruoli, la scultura l'ho fatta io ma il film lo segue lui; andiamo molto daccordo, ci confrontiamo ma i meriti della realizzazione saranno suoi.
ANMIL) Adesso una domanda un pò "cattiva": Lei e il Comitato promotore eravate a conscenza dell'esistenza della nostra Associazione (ANMIL) che da molti anni rappresenta gli invalidi del lavoro su tutto il territorio nazionale o ne ha avuto conoscenza solo dopo la protesta che il Consiglio provinciale attraverso il suo presidente Ilario Fantini ha rivolto al sindaco di Crevalcore per il tardivo avviso-invito alla manifestazione?
LP) Quando la cosa è nata si pensava che rimanesse legata all'ambito strettamente locale poi è cresciuta quasi senza volere cogliendo anche noi impreparati e la gestione degli aspetti relativi alla informazione e coinvolgimento delle strutture vuoi per inesperienza, vuoi per i limiti delle nostre capacità è arrivata dove è arrivata mostrando senz'altro limiti, non certo voluti, anzi lo scopo sarebbe stato proprio quello di non escludere nessuno tantomeno i rappresentanti di strutture così legate agli intenti che ci eravamo proposti e con le quali anzi intendiamo collaborare anche a partire, se sarà possibile dal progetto di documentario che sta facendo Niccolò Manzolini e che è in fase di realizzazione.
ANMIL) La ringraziamo per la disponibilità e ci auguriamo di poter sviluppare questa auspicata collaborazione trasformando una occasione mancata in una occasione di reale e vero e coinvolgimento nel comune interesse di sensibilizzare anche e soprattutto le istituzioni preposte alla prevenzione ed alla sicurezza sul lavoro così come già è stato fatto dagli Enti locali con la partecipazione dei Sindaci dei Comuni associati in Terre d'Acqua alla inaugurazione del Monumento.
LP) Io ho intenzione di non fermarmi; un'altra idea sulla quale sto già lavorando è il "Giardino delle Solidarietà" poi ne riparleremo quando sarà più matura.


ANMIL) Abbiamo qui Niccolò Manzolini il regista del documentario in corso di lavorazione e poniamo anche a lui alcune domande sul lavoro che sta realizzando; Il filmato così come lo abbiamo visionato e non ancora finito è nato dopo una ricerca fatta su filmati di repertorio o aveva già una sua idea di come formare una traccia e poi svilupparla?
NM) Nasce da un lavoro di ricerca effettuato soprattutto sulla realtà rappresentanta anche attraverso immagini di repertorio; ho seguito una traccia in fase preliminare del canovaccio e ho proceduto per intuizioni nello sviluppo e rappresentazione del materiale
ANMIL) Cosa la ha colpita di più in questa sua ricerca di un mondo, come quello del lavoro, dove ogni giorno si combatte una guerra con morti e feriti e sofferenze mal ripagate da un riconoscimento mensile spesso incongruo?
NM) Diciamo che mi colpisce il fatto che si parli della sicurezza sul lavoro come di un aspetto isolato della materia mentre invece ci sono relazioni, magari non immediatamente visibili, ma molto nette; L'aspetto relativo alla perdita del lavoro dopo un infortunio grave rappresenta un problema nel problema; uno psicologo da me intervistato dice che si può rapportare la perdita del posto di lavoro alla perdita di un congiunto a livello psicologico; questo è un aspetto collaterale della salute che deve anch'esso essere affrontato; quello che arriva sui giornali ai mass media e all'opinione pubblica è solo la notizia nuda e cruda della morte se c'è il morto se ne parla (per un pò); dietro c'è tutto un mondo molto più articolato.
ANMIL) In effetti, come anche ha rilevato Don Ciotti all'inaugurazione del Monumento, troviamo anche un aumento spropositato, nelle persone colpite da infortuni sul lavoro, nell'uso di psicofarmaci. Al di là del discorso politico-sindacale come crede si possa operare per promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro mettendone in rilievo l'importanza tramite un percorso artistico?
NM) Io lavoro con un mezzo che è definito creativo un documentario può sì essere definito arte ma è un lavoro che si fa con delle macchine e quindi io lo definirei piuttosto come un lavoro artigianale che punta non tanto ad ottenere l'effetto eclatante delle produzioni cinematografiche o televisive quanto piuttosto a documentare con puntualità e precisione gli effetti dirompenti di certe problematiche sulla società , sulle relazioni umane. Vorrei, col mio lavoro, fare presa sulla sensibilità e sulla coscienza delle persone costruendo un messaggio.
ANMIL) Ringraziamo il regista Niccolò Manzolini con cui ci auguriamo di poter collaborare in virtù dei comuni obiettivi si sensibilizzazione e divulgazione della cultura della sicurezza sul lavoro.